“Ciao, io sono Giulia e questa è la storia della figuraccia peggiore della mia vita.
In occasione del mio diciottesimo compleanno un gruppo di amici mi ha fatto un regalo molto particolare:
un vibra*ore nero di dimensioni enormi.

I miei genitori non lo hanno mai saputo perché mi sarei vergognata a dirglielo e perché sono certa che a mio padre sarebbe preso un colpo (mi vede ancora come una bambina di 10 anni), quindi dal giorno del mio compleanno ho cercato diversi modi per nasconderlo ovunque e non è stato per niente semplice,

perché mia madre ha l’abitudine di ficcare il naso dappertutto e ogni posto dentro casa mi sembrava molto rischioso, così ho deciso di nasconderlo per bene nella mia macchina e l’ho messo nel porta oggetti laterale dalla parte del conducente, era talmente scuro che quasi non si vedeva. Facendo così ho pensato che nessuno avrebbe potuto vederlo, anche perché la mia macchina la uso solo io. Fino a qui (diciamo) che è andato tutto bene.

Il 30 aprile sono iniziati i problemi.
Stavo tornando verso casa dopo essere stata al supermercato e mentre ero al semaforo mi sono distratta un attimo ed ho preso in pieno un’Alfa Romeo nera che aveva inchiodato perché uno scooter le aveva tagliato la strada all’improvviso.
Il proprietario dell’Alfa Romeo era un maresciallo dei carabinieri (immaginate la mia ansia quando l’ho scoperto) che per fortuna è stato molto gentile, nessuno dei due si è fatto male.

La mia macchina però era distrutta, usciva moltissimo fumo dal cofano anteriore, poi ha iniziato a perdere acqua dal radiatore e la carrozzeria davanti era tutta rovinata, sicuramente c’erano dei pezzi da sostituire.
In questa situazione la prima persona che mi è venuta in mente è stato Mario, il padre di Leo. Leo è un mio amico d’infanzia, abbiamo frequentato tutte le scuole insieme, è come se fosse un fratello per me.

Suo padre fa il meccanico e la sua officina si trova proprio vicino casa mia. Ho chiamato Mario e circa 30 minuti dopo è arrivato un carro attrezzi sul posto. I tempi previsti per aggiustare tutto, secondo Mario, erano di 7-10 giorni lavorativi, circa 1000 euro di danni (mio padre sicuramente mi avrebbe ucciso, ma il peggio deve ancora arrivare).

Una volta tornata a casa ho realizzato che avevo appena lasciato quel coso enorme al padre del mio migliore amico! Così’ ho scritto subito a Leo per raccontargli tutto, nella speranza che lui potesse aiutarmi a recuperare il vibra*ore il prima possibile, per evitare che Mario lo trovasse e di fare la figuraccia peggiore della mia vita.

Era il 30 Aprile, quindi probabilmente il padre di Leo avrebbe iniziato a lavorare sulla macchina dopo il ponte del primo maggio. Non era certo che Mario avrebbe visto il vibra*ore, ma soltanto pensare che c’era la possibilità che succedesse mi faceva venire i brividi, anche perché Mario conosce i miei genitori!
Vi mando le chat tra me e Leo, spero che questa storia almeno, vi farà fare quattro risate.”

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