“Ciao a tutti quanti, il mio nome è Alessia e voglio che leggiate di una conversazione che ho avuto con Michele, un ragazzo che conoscevo da qualche anno e che era mio amico. Ora chiariamoci, lui l’ho conosciuto tempo fa e spesso l’ho invitato da me quando c’erano occasioni come compleanni e Capodanno, soprattutto perché lui spesso si ritrovava solo e mi chiedeva se poteva unirsi ed è sempre stato abbastanza simpatico da essere invitato.
Però non è nemmeno mai stato né il mio migliore amico, né un ragazzo verso il quale provare chissà che tipo di interesse, tutt’al più che di tanto in tanto se ne usciva con piccole battutacce un po’ infelici. Tuttavia è sempre sembrato piuttosto normale. Comunque lui e un’altra persona sono al centro di questa storia, ovvero mio nipote Antonio.
Lui ha 13 anni, li ha fatti alla fine dell’anno scorso, ed è un po’ il cocco della famiglia, soprattutto perché suo padre se n’è andato e tutti noi ci occupiamo di lui per non farlo sentire solo. Da poco è arrivato, non so come o perché, alla decisione di imparare a giocare a rugby e per questo motivo ho contattato Michele perché mi aveva raccontato di essere stato un giocatore di rugby molti anni prima e volevamo dei consigli e delle dritte.
Ok, è vero che forse io e il resto della famiglia siamo un po’ apprensive con mio nipote ma allo stesso tempo Michele non solo ha fatto ben poco per rassicurarci, ma ha pure detto delle cose che mi hanno fatto capire che non sarà più il benvenuto in casa mia.”
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