“Ciao, sono Chiara e la conversazione che leggerete è per chi è duro di stomaco, almeno per chi è davvero amante della lingua italiana non fa al caso suo. Immaginate me, che odio chi parla così, a stare con un ragazzo del genere per più di un mese. La problematica principale è data, probabilmente, da una differenza generazionale. Non che ci togliessimo chissà quanto, io ho 30 anni e lui 23. Solo sette anni di differenza, eppure lui parlava e scriveva come un ragazzino e io come una persona normale. All’inizio mi dicevo che potevo resistere, che non era così terribile e soprattutto che con il tempo avrebbe smesso. Io quando ero ragazzina scrivevo xk o con tutte le parole accorciate. Ovviamente chi leggeva ciò che dicevo non capiva, ma come tutti ho smesso. Ora, non so se lui smetterà mai di esprimersi come un decerebrato, sinceramente non mi importa più. Io semplicemente sono arrivata al limite di sopportazione. Cosa mi ha fatto desistere davvero dal non lasciarlo subito? Che il suo cane di 16 anni è finito dal veterinario perché malato e lui era giù di morale. Non me la sentivo di mollarlo in quella situazione. Poi la dinamica tra noi è esplosa irrimediabilmente.”

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