“Ciao a tutti amici di Spunteblu, mi chiamo Aldo, vengo da una città piccola e tranquilla e credo che sarete tutti d’accordo con me, questa volta. C’è questa storia che è saltata fuori dopo un anno di distanza che mi sta facendo pensare parecchio, io me n’ero anche dimenticato. Io sono un tipo tranquillo, faccio a botte solo in palestra dove faccio boxe, sono bravino ma non ho mai voluto fare l’agonista perché era un impegno troppo grande. Mi alzo al mattino presto per lavorare in un ferramenta, qualche volta faccio l’imbianchino con mio padre che è invecchiato e non ce la fa più a fare tutto da solo, poveretto, finché non va in pensione, ma non è questa la storia. Il punto è che mi fanno fare le cose pesanti perché sono uno grosso e la gente a volte mi provoca perché, quando uno magari è ubriaco, vuol far vedere che è forte e mi viene sotto. Io reagisco il minimo indispensabile, sia chiaro, perché non voglio rogne e se vedono uno a terra e uno grosso sopra è facile che mettono al gabbio me e si ribalta la situazione. 

La storia che vi racconto è iniziata un anno fa quando una notte m’ha scritto uno che ha preso a insultarmi. La cosa strana è che il suo numero (l’ho cercato, un prefisso +44) non è manco italiano, ma lui scriveva in italiano che sembrava inventato o tipo del Signore degli Anelli. 

M’ha scritto ancora, mi ero dimenticato di bloccarlo perché quella sera ero nervoso e ho preso un po’ di gocce per l’ansia che prendeva la mia ragazza. Un amico che ha il padre poliziotto m’ha detto che secondo lui non è niente, è solo uno scemo, magari un bambino, non vale la pena fare niente, però ogni tanto mi sento in ansia. È la prima volta che mi viene sotto uno che manco conosco e manco m’ha visto. Qualcuno ha vissuto una situazione simile? 

Se sei tra quelli che leggono questa storia: vieni fuori se hai coraggio, o smettila: non fai ridere nessuno.”

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