“Ciao, un saluto ai lettori e alla redazione. Sono Francesca. Invio la mia storia veramente senza nessun fine di compassione o chissà cosa, ma mi chiedevo una cosa: secondo voi quando una donna può essere chiamata “vera donna”.
Okay, detta così senza contesto questa domanda può sembrare sciocca invece ha una base alle spalle. Questo “galantuomo” della conversazione di nome Paolo, ha deciso di farsi vivo dopo mesi e mesi di silenzio con questo papiro quasi strappalacrime.
Bene, non fatevi abbindolare dalle sue parole, quasi quasi ci ricascavo, poi la fine è peggio perché infatti è venuta fuori la sua natura di persona che non ha capito davvero nulla che ha sviluppato delle teorie secondo me davvero strane.
Mi accusa di non essere una vera donna, ma come si permette! Non ha basi soprattutto dopo quello che mi ha fatto dopo quasi 2 anni di relazione e una sottospecie di pausa chiesta da me perché non stavo bene, ma non tanto nella relazione ma con me stessa e ovviamente questo malessere si è riversato nella relazione inevitabilmente, però non mi aspettavo di certo quel trattamento.
Dopo esserci lasciati, ed io non sono stata solo male ma molto di più, ora sto iniziando a riprendermi e arriva lui a gamba tesa e mi dice queste cose. Come posso ritornare? Ditemi se sbaglio.”
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