“Faccio l’elettricista da quasi 12 anni. Ci sono arrivato per necessità: mio padre si era ammalato, dovevo portare a casa qualcosa subito, senza perdere tempo tra lauree e sogni. Oggi posso dire che ho imparato un mestiere vero, di quelli che ti insegnano più la psicologia umana che i manuali della scuola. Perché, e non lo dico per fare il moralista, in questo lavoro vedi tutto: case pulite fuori ma marce dentro, persone sole che ti aprono la porta sperando in qualcosa di più, coppie in crisi che discutono davanti a te mentre sviti una presa, e donne (ma anche uomini, eh) che ti chiedono un preventivo con la scusa della luce rotta… ma hanno in mente tutt’altro. Quello che molti non sanno è che nel nostro ambiente ci sono colleghi che con questa scusa ci vanno a nozze. Letteralmente. Io? No. Qualcuno mi definirebbe un elettricista noioso, ma non sono d’accordo. Sono una persona che crede nel suo lavoro e nella dignità umana. Il problema si pone quando si viene contattati da signorine come questa di cui leggerete. Stavolta siamo andati ben oltre ogni limite.”




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