“Ci siamo conosciuti in una sera d’estate, sotto un cielo carico di stelle e promesse. Giulia era quella che rideva di tutto, anche del drink che le avevo rovesciato addosso per sbaglio. Era magnetica, sicura di sé, e io mi sono perso in lei senza accorgermene. I primi mesi sono stati perfetti, come in quei film romantici in cui sembra tutto scritto per un lieto fine. Ci svegliavamo insieme, condividevamo sogni e paure, ridevamo per cose stupide. Ma col tempo, piccoli dettagli hanno iniziato a stonare e tra noi si è creata una distanza rovinosa senza che nemmeno ce ne accorgessimo. Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è quello che ho trovato sul nostro letto qualche giorno fa. In quel momento ho capito che la Giulia che amavo non esisteva più. O forse non era mai esistita davvero. Almeno questo è il primo pensiero che mi è passato per la testa. Però non potevo esserne certo, non senza prima parlare con lei. Allora le ho scritto per avere una spiegazione, e quello che ho scoperto è stato ancora più strano e doloroso di quanto pensassi.”

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