“Mi è capitata una suocera che peggiore non si può. È paragonabile alla peste. È una str*** senza pari. Considerate che vuole essere chiamata signora e le do del lei dopo che sono tre anni che sto con suo figlio. 

Qualche volta, raramente, quando mangio da lei compra tutto pronto fregandosene di chiedermi cosa voglio, ovviamente si divide alla romana o paghiamo noi. Non mi ha mai fatto un regalo, quando io puntualmente per Natale le faccio un pensierino. Una volta che ho dormito a casa sua col mio fidanzato, mi ha dato cinque euro per andare a prendere il latte e qualche biscotto per la colazione perché in casa non c’era nulla di commestibile per la mattina. Ovviamente li ha voluti portati a casa il giorno dopo.

Adesso io e Roberto vogliamo andare a vivere insieme. Lei ha diverse proprietà, ereditate dai suoi genitori. C’è in particolare una casa perfetta per noi come posizione: vicina al mio lavoro e a quello di lui, vicina alla palestra e a un parco per passeggiare. È perfetta. C’è anche parcheggio interno che di sti tempi è essenziale, se non si vuole girare per un’ora sotto casa alla ricerca del posteggio. Dopo tante suppliche, lei ha acconsentito dicendosi santa, dicendo che avremmo dovuto farle una statua, che era un’opera buona che lei faceva e si sacrificava per noi. Ma c’è una sola piccola clausola: non possiamo toccare nulla a livello di arredamento. 

Per me andava bene e anche per Roberto. Ma andando a pulirla e a sistemarla un po’ abbiamo visto che c’erano dei soprammobili che magari potevano essere imballati e conservati di lato, per fare spazio. Così ho parlato con mia suocera per chiederle se potessimo farlo. Ecco cosa ci siamo dette. Alla fine è successo un piccolo miracolo.”

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