“Mi sono svegliato di colpo, con il cuore che batteva forte. Non perché avessi fatto un incubo, ma perché nel silenzio della notte ho sentito la sua voce. Giulia, accanto a me, dormiva serena, ma dalle sue labbra era uscito un nome. “Mattia”. Non una volta, non per sbaglio. Lo ha detto più volte, con un tono dolce, quasi sognante.

All’inizio ho pensato di essermi sbagliato. Forse era una parola a caso, forse il mio cervello assonnato aveva giocato brutti scherzi. Ma poi l’ho sentito ancora. E poi ancora. E non solo il nome… ha anche sorriso nel sonno.

Un sorriso che non vedevo da un pezzo.

Ora sono qui, sveglio, con mille domande che mi ronzano in testa. È solo un sogno o è qualcosa di più? Il passato che ritorna? Un desiderio nascosto? E soprattutto… se fossi stato io a sussurrare il nome di un’altra, lei come avrebbe reagito?”

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