“Mentre scrivo queste righe il mio corpo non sta zitto: mi scendono le lacrime, mi si torce lo stomaco, la mascella serrata. Ma io lo ascolto, come mi hanno insegnato nella mindfulness. Ascolto e accolgo tutte le emozioni, e scrivo, per buttarle tutte fuori e trovare una forma, un posto diverso, che non sia il mio cuore. Sono arrabbiata perché ci sono cascata: mi sono messa con una persona che mi svalutava, mi maltrattava, anche se non fisicamente, psicologicamente. E anche quella è violenza ragazze… ma io avevo voluto ignorare i campanelli d’allarme, perché lui riusciva a manipolarmi benissimo. Dopo un eccesso di ira e di insulti ritornava sempre ad essere gentile, premuroso, carino. Non convivevamo da molto, anzi da pochissimo tempo. Ero andata io a casa sua. Ma quello che prima, vedendoci un numero limitato di volte a settimana, sembrava in apparenza un difetto trascurabile, o quanto meno migliorabile, è diventato poi una cosa più grossa. Comunque avevo deciso di dargli ancora tempo, per cambiare. Che stupida direte! Be’, è vero. Però poi sono tornata in me stessa, in un attimo. Sono ritornata lucida e ho “spezzato la maledizione”, perché è vero che le donne non saranno perfette, ma è anche vero che ci sono uomini che bisogna assolutamente evitare.”

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