“In famiglia ci si vuole bene, anche quando non ci si capisce. È sempre stato così. A tavola si discute, spesso si alza la voce, poi ci si serve un altro po’ di lasagne e tutto passa. Più o meno. Siamo tanti, diversi, ma in fondo tutti cresciuti dentro gli stessi racconti, le stesse frasi fatte, le stesse regole non scritte. Eppure, io ho sempre avuto l’impressione di guardare tutto da un angolo un po’ spostato. Come se la mia sedia fosse qualche centimetro più lontana dal centro. Non parlo molto, di solito ascolto. Lascio che dicano, che si infervorino. Ma dentro mi si muove qualcosa. Ogni tanto, qualcuno butta lì un commento, una battuta, un’opinione che sembra innocua, ma che per me pesa. Non è facile spiegare cosa significhi sentirsi stonata in un coro che conosci a memoria. Però certe volte accade qualcosa. Qualcosa che rompe il ritmo, che mette tutto in discussione. E allora non sei più sola a pensare quello che pensi. Non sei più solo tu, con la tua sedia un po’ più in là. Quando però ho subito una vera e propria imboscata da mio padre, mia madre, e quello che pensavo essere il mio amorevole fidanzato, è cambiato tutto.”




CONTINUA A LEGGERE QUESTA STORIA CLICCANDO QUI SOTTO SU “SUCCESSIVA”
Commenta con Facebook