“Sono una signora con lupus. Ogni mese devo fare una terapia. Mio figlio non vuole accompagnarmi. Non so che fare più.

Ho un solo figlio Gabriele. Un uomo gigante che io chiamo il mio orso. Purtroppo ha anche il carattere dell’orso. Non è cattivo ma si confonde e non sa più cosa fare. È sempre stressato col lavoro che trova e perde di continuo.

Purtroppo da alcuni anni soffro di lupus eritematoso sistemico. Un caso grave, mi hanno detto. Per fortuna i medici, che Dio li benedica, hanno trovato una cura. Ogni mese devo fare per qualche giorno una terapia con le immunoglobuline e questo mi ha salvato la vita. È una terapia salva vita, indispensabile per me. Purtroppo è andata a cadere in un periodo strano. Non so perché me l’hanno messa proprio questa settimana, forse perché proprio non si poteva rinviare secondo loro. Io non ne capisco niente e faccio quello che mi dicono.

Ho chiesto a mio figlio di accompagnarmi. E lui… beh… non è facile per nessuno. Vi scrivo per sfogo, per fare conoscere la mia storia. Mi sento come un puntino piccolissimo e insignificante nell’universo e forse è questo il vero motivo per cui vi ho scritto.

Stasera cadono le stelle e si esprimono i desideri. Io esprimerò il desiderio che tutte le persone che non stanno bene possano trovare l’aiuto della medicina e il supporto dei propri famigliari. Pregherò per tutti noi, col naso all’insu guardando le stelle cadere. Pregherò che possiamo tutti stare meglio.”

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