“Ciao Spunte, mi chiamo Gianmarco, ma tutti mi chiamano Gimmi. Ho perso da poco la mamma e questo mi fa stare male. Così le scrivo ancora su WhatsApp di tanto in tanto, per sentirla ancora vicina, perché ancora non ci posso credere del tutto e mi sembra più strano non scriverle che scriverle. 

Sono anche in attesa anche di un figlio o di una figlia da mia moglie Marika, che saluto se sta leggendo (ti amo, piccola). Vi mando appunto gli screen di uno di questi invii di messaggi al cellulare di mamma. È sempre stato spento. Solo che l’altra volta l’ho trovato acceso. 

Che spavento!!Perché vi mando questi screen? Credo possa essere importante per tutti quelli come me che stanno affrontando un dolore, una perdita. Io sono solo un meccanico, ma mia madre mi diceva sempre che ero un ‘meccanico letterato’, perché mi piace leggere e amo la letteratura. 

Mi ricordo dalle scuole di Foscolo e della corrispondenza di amorosi sensi, cioè detto in modo semplice del continuare ad avere un dialogo con la persona amata che però purtroppo non c’è più. E io questo dialogo lo voglio avere, non per forza su WA. Così vorrei condividere questo pensiero con tutti, fare sentire che si può ancora coltivare una relazione, in modo diverso certo. 

Lei mi ha insegnato tanto. Tra le tante cose, ho imparato da lei a fare gli origami: lei era bravissima. Sto progettando una giostrina Montessori (scusate mia moglie è in fissa con le cose Montessori e sta leggendo un sacco di cose a riguardo) con le gru che pendono, così la nostra bambina o bambino potrà giocarci e, come dice mia moglie, imparare la profondità e le forme. 

Insomma morte e vita sono presenti nella mia vita. Vi mando questi screen perché mi fa stare bene rileggerli, mi dà un sollievo leggero dal dolore che provo, un dolore che sento più sostenibile. Devo tanto anche a un’altra persona speciale. Lo leggerete negli screen che vi mando…”

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