“Ciao. Il mio nome è Carlo, ho 33 anni e finalmente negli ultimi tre le cose cominciano a funzionare un po’, dal punto di vista lavorativo, anche se non mi posso permettere passi falsi e spese folli. È passato qualche anno da quando creato la mia startup, alla quale ho dedicato corpo e anima, infatti nei primi due anni sono andato avanti a pane e acqua per poter risparmiare e riuscire a mettere tutto il possibile nel mio progetto. Ma  sono sempre stato una persona testarda, e determinata, e soprattutto non potevo stare più nella mia vecchia azienda, mi stava logorando dentro e fuori, quindi ho deciso di fare il passo. Non è stata una passeggiata, anche perché avevo preso un prestito e avevo il peso di questo debito oltre a tutte le altre responsabilità in gioco. Adesso lavoro comunque tante ore al giorno e non sono ricco, ma va molto meglio. Posso dire di essere abbastanza tranquillo, ho quasi estinto il debito e so di stare lavorando nella direzione giusta. Posso permettermi un po’ di vacanza, non vivo più in un monolocale, e posso andare a cena fuori (cosa che prima mi sognavo). Ma soprattutto ho dimostrato alla mia famiglia che valgo qualcosa. Almeno pensavo di averlo fatto… ho capito che in definitiva, a loro di me non importa nulla. Da quando ho fatto coming out, i miei non mi parlano quasi più. Vado da loro giusto per Natale, o per le cose grosse, ma per il resto mi han fatto capire che non sono il benvenuto a casa. Ci ho sofferto molto, ma adesso voglio pensare a me stesso, a farmi una vita anche senza l’affetto della mia famiglia. Per questo quando il mio ragazzo (tre anni più piccolo di me) se n’è uscito con queste frasi, ci sono rimasto di stucco: forse mi stavo di nuovo maltrattando, cercando l’affetto in qualcuno che non mi voleva veramente bene. E credetemi, sono una persona generosa, condivido tutto quello che ho con le persone che amo.”

CONTINUA A LEGGERE QUESTA STORIA CLICCANDO QUI SOTTO SU “SUCCESSIVA”