“Ciao Spunte Blu. Fa caldo, non è una notizia nuova, ma la cosa peggiore è trovarsi tra casa e università contando i giorni prima di poter lasciare la propria stanza in questi giorni anomali. Sto in un appartamento condiviso, e andrebbe tutto bene perché il proprietario è un distinto signore onesto e ragionevole. Io, Michele e Samuele ci siamo trasferiti insieme per studiare e avevamo preso questo appartamento con un regolare 4+4, ma per alcuni motivi fiscali non potevamo prendere la residenza nel suddetto alloggio. “Fa niente”, ci siamo detti. Poi è arrivato il rincaro delle bollette, poco tempo dopo Samuele ci ha annunciato che sarebbe partito e avremmo dovuto prendere in casa un altro inquilino per riempire la stanza per un anno e mezzo. Fu così che iniziammo a vivere con un ragazzo all’apparenza normale ma che dopo ventiquattro ore dal suo ingresso fece capire di che pasta era fatto davvero: lo chiamiamo “L’Innominato”. Sembra immune a qualsiasi rumore molesto, molti dei quali provengono dalla sua stanza, insieme a un discreto odore di erba; non ho nulla in contrario, ma certe volte, passando davanti alla sua camera (in un punto della casa da cui si accede al balcone) ci si sente un po’ rintronati. L’Innominato, un essere tanto simpatico quanto intelligente, non sembra capire il concetto di “divisione delle spese”. Devo solo evitare di farmi provocare dall’Innominato fino a fine mese, partirò in vacanza e a ottobre festeggeremo il ritorno di Samuele. Probabilmente dovremo imbiancare per togliere ogni residuo chimico dell’Innominato, ma ne varrà la pena. In allegato, l’assurda conversazione che ho avuto con questo tizio per una “bolletta troppo alta”, che secondo lui era da dividere diversamente…”

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