“Un saluto a tutti!
Sono Irene e vi mando una conversazione che non avrei mai pensato di dover avere con mia sorella.
Non perché sia una persona cattiva, o superficiale. Ma perché credevo che certi discorsi, tra noi, fossero superati da tempo. Invece mi sbagliavo. Siamo cresciute insieme, con il solito rapporto fatto di affetto, gelosie, confronti, battute poco riuscite. E anche qualche ferita. Alcune sono passate, altre no.
C’è una cosa del mio aspetto che mi porto dietro da sempre. Non è qualcosa che mi rende “malata”, né mi impedisce di vivere normalmente. Ma mi ha fatto sentire a disagio per anni.
Poi ho imparato a conviverci. A smettere di nasconderla, a non pensarci ogni volta che mi guardavo allo specchio o mi facevo una foto.Per questo, quando mia sorella mi ha chiesto di farle da testimone al suo matrimonio, ho accettato senza pensarci.
Non mi aspettavo che da una cosa così bella si arrivasse… a tutto il resto. A volte il problema non è cosa ti dicono, ma come lo dicono. E da chi viene.
E lì capisci che puoi anche voler bene a una persona, ma se quella persona mette in dubbio qualcosa che hai faticato ad accettare di te stessa, allora no.
Allora si parla. Si risponde.
Anche se fa male. Si tratta di un confine. E quando qualcuno lo oltrepassa, anche con le migliori intenzioni, va fermato”



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