“Tutti parlano di attrazione, di estetica, di vibrazioni strane e lo fanno tra emoji e vocali da 7 secondi. Ma io ho sempre pensato che una connessione vera parta da qualcosa di più profondo. Da una scintilla mentale. Dal sentirsi scemi insieme nel modo giusto. Ho passato mesi a pensare a come capire subito, in pochi messaggi, se davanti ho la persona giusta. E alla fine, dopo ipotesi, tentativi, appunti nel blocco note alle 3 di notte… l’ho trovato. Il mio metodo. Semplice, infallibile (forse, almeno credo), ma decisamente mio. Una domanda. Una sola. Se rispondi bene, potremmo sposarci, avere una meravigliosa vita insieme, passare un’esistenza davvero invidiabile, semplice, ma meravigliosa. Se rispondi male… beh, tornerò nel giurassico emotivo da cui provengo. Era il giorno zero. Era il momento di dare il via ufficiale al mio esperimento. Non sapevo cosa sarebbe successo, ma una cosa era certa: o avrei trovato l’amore della mia vita… o avrei scoperto che nel mondo moderno non c’è spazio per uomini ancora romantici e di contenuto come me.”

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