“Non potevo crederci all’inizio. Mi sembrava di essere diventato paranoico, non era possibile che Francesca mi tradisse. È vero infatti che io faccio sempre qualche cavolata. Del tipo che lei mi chiede di comprare del pane e io torno con la cioccolata. Oppure mi chiede di prenotare un appuntamento ed io effettivamente me ne dimentico. E così partono liti e musi lunghi. Però mi dicevo pazienza, le coppie funzionano così, si litiga e poi si fa di nuovo pace. E poi io faccio una marea di cose per lei: l’ho aiutata a trovare lavoro, ho pagato gli affitti arretrati di sua madre, le ho aggiustato qualsiasi cosa in casa…Ma ultimamente c’era qualcosa in più: c’era sempre di mezzo questo collega, con cui si scriveva e con cui occasionalmente pranzava (lei diceva solo per incontri di lavoro). Cominciava a darmi fastidio qualcosa, non capivo ancora cosa esattamente (non aveva detto ho fatto ancora nulla di veramente compromettente), ma guai a dirle nulla: erano solo amici e colleghi, ed era normale così. Però poi cominciavo a notare che ai suoi messaggi rispondeva con un sorrisino strano. E poi le cene tra colleghi finivano stranamente sempre più tardi, ed erano aumentate di numero. Io sono paziente ma non stupido. Per carità, anche a me una volta era capitata un’infatuazione, ma ho reagito con correttezza, chiudendo i rapporti con questa persona e non cercandola sempre più assiduamente. Certo non le ho mai chiesto di uscire né tantomeno ci sono andato in vacanza.”

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