“Care spunteblu, ho avuto una conversazione a dir poco ridicola con un ragazzo della mia città che ritenevo un amico, perché comunque dopo 5 anni di scuola superiore passati insieme e altri 6 anni dove comunque ci si incontra sempre a serate e altro, io la considero un’amicizia. Evidentemente le persone non sanno più cosa significa dare valore a questa parola, ma mai avrei pensato di essere trattata come lui ha fatto con me: con superiorità e boriosità.

Io vivo con la mia famiglia (i miei genitori e mia sorella più piccola) in una frazione fuori il centro città e quello che vorrei fare è organizzare una serata indimenticabile per il compleanno di mia sorella, che appunto farà 18 anni.

Voglio che siate onesti: voi a chi vi sareste rivolti se non a una persona amica o che comunque conoscete sperando di ottenere un prezzo se non altro umano e decente? Io conosco già la risposta, perché la maggior parte lo nega ma tutti si sarebbero comportanti come ho fatto io. Ma quello che mi lascia più amarezza sono le motivazioni che mi ha dato e il tono che ha usato.”

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