“Tutti mi dicono che sono una persona troppo rigida, troppo “con i piedi per terra” che forse non sogna più. Sapete cosa ne penso io? Sono d’accordo, ma non lo vedo come un difetto, lo vedo come un pregio e una conquista. Chi vive meglio? Chi vive di sogni che non si possono realizzare e di rimpianti che lo perseguitano giorno e notte? Oppure le persone che accettano che non sempre tutto si può fare nella vita, e accettano le piccolezze della vita, quelle piccole ma quotidiane gioie che ti accompagnano e che, se accolte nel modo giusto, possono addolcire l’esistenza? Io sono tra queste persone, perché non voglio farmi inutilmente del male. E pensavo che anche il mio fidanzato Nicolò fosse così, ma mi sbagliavo. Finalmente, dopo anni a dir poco complicati, avevamo una nostra stabilità: una casa in affitto, un cane, un lavoro più che dignitoso per entrambi, e la voglia, perlomeno da parte mia, di vivere questa vita come la stavamo vivendo ma valorizzandola. Tutto andava bene, perlomeno fino a quando questo bell’equilibrio non è stato brutalmente scosso da quell’inaspettato messaggio.”

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