“Crescere con Roberta è stato come vivere con un uragano: travolgente, imprevedibile, sempre pronta a stravolgere tutto. Da bambine eravamo inseparabili, complici in ogni gioco e avventura. Ricordo quando sognavamo di aprire una pasticceria insieme: avevamo persino disegnato il logo su un quaderno, immaginando di essere socie e amiche per sempre. Poi siamo cresciute. Roberta è cambiata, o forse siamo cambiate entrambe. Dove io cercavo stabilità, lei voleva sfidare tutto e tutti. Lì sono iniziati i problemi: decisioni impulsive, litigi, accuse. Ogni volta che cercavo di aiutarla, finiva con il rigettare la mia mano come se fosse un affronto. Anche se ho sempre fatto di tutto per il suo bene, è sempre stata convinta che il mondo fosse contro di lei, anche quando l’unica persona che cercava di sostenerla ero io. Da lì sono iniziati gravi scorrettezze nei miei confronti che sono culminati con l’apertura di una pasticceria nella stessa via in cui io ho aperto la mia l’anno scorso (sì, ho raggiunto il mio sogno, ma a che prezzo?). E lì le scorrettezze non sono finite, dovevo per forza intervenire.”




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