“Con Sara conviviamo da tre anni e oggi, che sono fuori 2 giorni per lavoro, ne ho approfittato per aprire un argomento un pò spinoso, dato che, senza mezzi termini, mi sento braccato. All’inizio mi faceva quasi ridere la sua presenza costante: ovunque andassi, spuntava. Adesso non rido più. Non posso fare nulla da solo. Vado in bagno a cagare? Lei si siede sul bidet accanto e mi fa domande come se fossimo al bar. Doccia? La trovo seduta davanti alla porta, in silenzio, che aspetta che esca. Guardo la partita sul divano? Onnipresente. Una volta mi ha pure seguito dal barbiere, venti minuti a fissarmi come se stessi facendo un colloquio di lavoro. Anche fuori casa è lo stesso: scendo a fumare? Scende pure lei. Caffè con un collega? “Per caso” passa anche lei. Non è amore: è sorveglianza speciale. E quando le ho fatto notare che così non va, la sua spiegazione è stata talmente assurda da spiazzarmi, e ciò che ne è seguito è stato ancora più assurdo. Non so se averne paura o esserne pesantemente attratto.”

CONTINUA A LEGGERE QUESTA STORIA CLICCANDO QUI SOTTO SU “SUCCESSIVA”