“Non so se vi è mai capitato, ma certe discussioni iniziano davvero da una cavolata.

Io quel giorno ero tranquilla: avevo portato mia mamma a pranzo fuori e, senza pensarci troppo, glielo ho detto al mio ragazzo. Una cosa normale, per condividere, per dire “guarda, siamo state qui”.

E invece lui ha iniziato a farmi la morale: che spendo troppo, che butto via i soldi, che così non arrivo a fine mese. All’inizio ho cercato di riderci su, ma più parlava e più sentivo quel tono da “io so come si vive, tu sei solo una ragazzina irresponsabile”.

Io da un bel po’ vivo da sola, o meglio con delle coinquiline; quindi, so cosa vuol dire gestire le spese.

Comunque, dentro di me montava una rabbia strana: perché io lavoro, mi faccio il mazzo, e non devo certo rendere conto a lui se decido di offrire un pranzo a mia madre. Ma la vera botta è arrivata poco dopo, quando se n’è uscito con quella domanda:

“Scusami ma… quanto prendi? Non è possibile che tu guadagni più di me, hai meno esperienza!”

E lì mi sono resa conto che non era questione di pranzo o di soldi. Era questione di orgoglio. Del fatto che non sopportava l’idea che fossi io a stare meglio di lui.”

 

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