“Io sono senza parole. Cioè siamo lì a dire che la festa dall’8 marzo dovrebbe essere tutti i giorni, che la donna va rispettata sempre, che non si deve mai fare violenza contro le donne, e quello che subiamo non appena usciamo un attimo dal seminato di certi trogloditi pericolosi diventa una storiella buffa per sfigati incel che non vedono l’ora di darti della cagna. Perché quando ho raccontato questa storia qualcuno HA RISO. Premetto che io non ho mai fatto nulla di più che usare gli strumenti per sentirmi a mio agio con il mio corpo e con la mia femminilità, ma non ho mai abusato di nessuno né ho mai costretto nessuno a fare qualcosa di immorale, ho sempre rispettato le regole e la legge, non ho un fidanzato e non ho mai messo in pericolo nessuno; perché qualcuno si deve sentire libero di minacciarmi e di farmi sentire come una sgualdrina da quattro soldi solo perché (diciamocela tutta) io non gliel’ho data? Non credo che esista una persona più infima e pericolosa di chi si sente intaccato nella virilità perché noi donne non cadiamo ai loro piedi. C’è qualcosa di terribile in tutto questo, capisco sempre di più perché accadono cose orribili come femminicidi e violenze sulle donne, siamo ancora degli oggetti da collezione che secondo alcuni maschi dovrebbero essere sempre disponibili per le loro voglie. Guardate cosa succede se una persona prova ad essere onesta e a farsi una vita tranquilla. Sono allibita, e scioccata. Aggiungete che mi stanno mettendo alla porta, e avrete un quadro completo. Che schifo.”

 

 

“DUE GIORNI DOPO…”

 

 

 

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