“Ciao Spunte Blu, vi scrivo perché ho bisogno di sfogarmi.
Magari mi sbaglio io. Magari sono io quella esagerata.
Però vi giuro che quando ho letto l’ultimo messaggio della mia vicina mi è salita la rabbia.
Io mi chiamo Sabrina, ho 34 anni, e da poco mi sono trasferita in una casa con giardino, insieme a mio marito e mio figlio. È piccola, ma è nostra. È il primo spazio in cui mi sento libera. Mi metto il mio lettino, mi faccio il tè freddo, mi metto a leggere e, se fa caldo, tolgo il reggiseno.
Non c’è nessuno. Nessuno mi vede.
A meno che non ti appiccichi alla siepe che separa il mio giardino dal suo.
Ecco, qui entra in scena la mia vicina.
Che non solo si è attaccata al buco tra le foglie (lei no, ovvio… suo figlio e suo marito!), ma ha pure trovato il coraggio di scrivermi indignata.
Che non si fa. Che ci sono dei limiti. Che non è un bello spettacolo.
Ma scusa, se il problema sono i tuoi, non il mio corpo… perché dovrei essere io a nascondermi?
Io sono stanca.
Stanca che ogni volta che una donna fa qualcosa di libero, debba sentirsi in colpa. E allora ho risposto.”



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