“Mi chiamo Gianluca e da dieci anni lavoro in una pasticceria rinomata nel cuore della città. Il ritmo è spesso frenetico, soprattutto nei fine settimana, ma l’atmosfera mi piace: siamo un team affiatato, sempre pronti a sostenerci nei momenti più intensi.
Circa due anni fa, tra i volti dei clienti abituali, ne ho notato uno che spiccava: una ragazza con un libro sempre in mano, capace di immergersi nella lettura anche nel caos. Sembrava appartenere a un mondo tutto suo, e quel fascino discreto mi incuriosiva sempre di più.
Un giorno si è presentata con una donna che le somigliava molto: sua madre, come ho scoperto in seguito. Quella mattina, complice un po’ di audacia che non sapevo di avere, le ho chiesto di uscire. Emma – così si chiama – aveva cercato più volte di avvicinarsi, ma tra vassoi e ordinazioni non le avevo mai dato abbastanza attenzione.
Il nostro primo appuntamento è stato perfetto, e nel giro di due mesi eravamo una coppia. Sua madre, però, era un argomento delicato: Emma l’aveva allontanata a causa di vecchie incomprensioni. Quando ha cercato di riavvicinarsi, l’ho incoraggiata a dare alla madre un’altra possibilità. Sembrava funzionare, finché un giorno, approfittando dell’assenza di Emma, mia suocera ha deciso di scrivermi questo.”




CONTINUA A LEGGERE QUESTA STORIA CLICCANDO QUI SOTTO SU “SUCCESSIVA”
Commenta con Facebook