“Il rapporto tra madri e figlie è una danza complicata. Ci si avvicina, ci si allontana, a volte ci si pesta qualche piede. Ci sono momenti di tenerezza assoluta e altri in cui sembra impossibile capirsi. È normale, credo. Generazioni diverse, esperienze diverse, aspettative diverse. Lei è cresciuta in un mondo in cui certe cose erano ovvie, io in un mondo che mette in discussione tutto. E così, ogni tanto, ci scontriamo. Non su tutto, per fortuna. Su molte cose siamo simili, più di quanto vorrei ammettere. Ma poi arrivano quei punti fermi, quelle convinzioni radicate che sembrano invalicabili. Lei dice che vuole solo il mio bene, io rispondo che il mio bene lo decido io. Lei crede di sapere come andrà a finire, io voglio dimostrarle che si sbaglia. E così finiamo sempre lì, in quello spazio sottile tra amore e incomprensione, tra affetto e testardaggine. L’altro giorno però è andata oltre. Stavamo facendo una colazione allargata di famiglia è lei ha fatto un’uscita molto spiacevole e inaspettata sulla quale ho sbottato e lei poi è scappata. Quindi le ho scritto immediatamente.”




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