Ciao a tutti i lettori di “Spunte Blu”. Non farò nomi, neanche vagamente, perché l’oggetto della discussione è veramente pesante e non vorrei che nessuno capisse chi siamo io e il mio compagno “X”… ormai dovrei dire “ex”. Non ci si abitua subito a definire le persone e il loro ruolo intorno a noi, invidio chi ha subito le idee chiare e sa chi è “amico”, “ragazzo”, “amico di letto”, “marito” eccetera… 

 

Io e “X” ci siamo incontrati poco prima del lockdown e poi le cose si sono complicate in vario modo. Io stavo uscendo da una relazione orribile in cui la massima aspirazione possibile sarebbe stata farmi saltare col gas, perciò “X”, con il suo animo tenebroso, i suoi studi colti, i suoi inviti bizzarri mi aveva intrigata e pensavo di volere dare una svolta totale alla mia esistenza. 

 

“X”, al nostro primo “non appuntamento” mi portò da un “noto” maestro di “Shibari”, non mi piacque per nulla ma mi intrigava il superare un limite che con il mio ex non sarebbe mai stato possibile affrontare, per il terzo incontro vedemmo un film, “Lucia y el sexo”, e da lì in poi sembravamo andare alla grande… finché non ha trovato il modo di propormi qualcosa che ora mi sono pentita di aver fatto. La prima volta che abbiamo fatto questa “cosa nuova” mi è pure venuto a portare i cornetti… era l’inizio di qualcosa che poteva essere ridicola oltre che tragica.

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