“Ciao Spunte Blu, mi chiamo Miriam e qualche tempo fa mio figlio è stato vittima di un gruppo di bulli abbastanza pericolosi. Mio figlio si chiama Sergio e fa la prima liceo. Dopo alcune settimane di tormento, sono riusciti a braccarlo fuori dal liceo (sì, uso questo termine perché non me ne viene in mente un altro) e gli hanno rubato cappotto e scarpe, lasciandolo lì infreddolito e umiliato. Non so esattamente quale sia la sua colpa, io e il padre abbiamo cercato di fare di tutto per arginare questi episodi. Credo solo perché sia un ragazzino perbene, studioso, taciturno. Dopo questo episodio, che non ha visto per fortuna violenza, ma è stato un furto a tutti gli effetti, lui si è sentito soprattutto umiliato. Ha cominciato a non voler più uscire di casa, aveva paura. Non voleva nemmeno più aver a che fare con gli amici di sempre, ragazzi con i quali è cresciuto, ma che secondo lui al momento del bisogno non ci sono stati. Era molto arrabbiato con loro. Poi l’altra sera è uscito dalla sua camera ed è venuto a mostrarmi una chat. Io, con il suo permesso, ho deciso di inviarvela perché penso sia una cosa che dovremmo leggere tutti, sia chi è genitore sia chi si ritrova in queste situazioni. Forse qui c’è un piccolo seme di speranza.”

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