“La mia ragazza è convinta mio padre sia il boss di zona solo perché è stato in carcere.
Comincio a raccontarvi la mia storia dicendovi che abbiamo organizzato una cena in famiglia qualche giorno fa con anche con lei. La mia ragazza quindi mi ha scritto per fare la scema e dirmi come si sarebbe vestita quella sera. MI ha parlato di un certo stile di abbigliamento dove la donna si veste come una malavitosa arricchita velocemente e con gusti pacchiani.
Per me si può vestire come vuole e non me ne frega niente del suo look. Ma quello che mi importa è che pensa che io e la mia famiglia siamo dei maf*** di Mer**. Per me la maF** è una merd*. La criminalità organizzata fa schifo e porta solo caos e morte, povertà per i più deboli.
è vero, mio padre è stato in carcere. Non mi vergogno a dirlo e non mi vergogno a parlarne. Ha sbagliato e HA PAGATO il prezzo del suo errore. Lo paga ancora oggi che è libero. Lo paga ogni notte quando non riesce a dormire. Lo paga in ogni momento quando ripensa a quel giorno in cui ha commesso un reato senza volerlo, solo per uno stordimento, che lo ha portato a un errore fatale.
Mio padre non è un criminale. Ma è una persona umana, dolce, carina, che è così umile da essere amico di tutti e conoscere tutti nel mio quartiere, senza pregiudizi del ca**. Parla con tutti e se può aiutare qualcuno lo fa sempre, sempre, con chiunque. Per questo mio padre è rispettato da tutti perché il rispetto se l’è guadagnato con l’esempio, con l’umiltà, con la dolcezza e con la voglia di fare. È un uomo che non ha paura perché ha affrontato e affronta ogni giorno i suoi demoni più cattivi.
La mia ragazza non può capire. Mi dispiace. Eccovi gli screen.”




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