“Vi mando questa chat perché ho bisogno di sfogarmi e anche di capire se sono io quello strano o se è il mio capo a vivere in un universo parallelo governato da regole tutte sue, ai limiti della legalità. Ma una cosa è certa: io ho una dignità e quella non la vendo né la svendo. Premessa veloce: lavoro da circa un anno in un’officina molto conosciuta nella mia città. E la situazione è molto strana. Da un lato è un’officina vecchia scuola, tutti uomini, calendari alle pareti (ormai anche vecchi ed usurati), rutto libero e così via. Dall’altro abbiamo un gestore molto eclettico, direi moderno per quell’ambiente. Uno che non conosce il concetto di limite. Per lui i dipendenti non lavorano: “appartengono al progetto”. Che già questa frase dovrebbe farvi capire dove voglio arrivare. Comunque, l’altro giorno è successa una cosa che mi ha lasciato sinceramente senza parole. Non darò anticipazioni, ma sappiate che si parte da una richiesta ridicola e si finisce in un una situazione molto sgradevole, ai limiti dell’accettabile.”

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