“Studio e lavoro in birreria da ormai tre anni. Mi faccio un mazzo così e spero che un giorno servirà a qualcosa… Comunque mi piace fare la cameriera. Sono paziente e veloce, e il lavoro non mi pesa. Non mi è mai piaciuto però quando i clienti confondono il mio lavoro con qualcos’altro.

Io servo ai tavoli, porto piatti e sorrisi, e quello dovrebbe bastare.

L’altra sera ero di turno, una serata come tante.

Un uomo da solo, pizza e birra.

Si comporta bene, paga, io gli lascio il conto e mi ritrovo con cento euro di mancia.

CENTO.

Per una pizza e una birra.

All’inizio ho pensato: “Forse ha sbagliato”.

Gli ho pure detto che era troppo.

Lui ha sorriso: “Tienili, te li meriti”.

Ok, mi ha fatto piacere, ma mi ha anche messo in imbarazzo.

Perché lo sentivo che dietro non c’era solo “gentilezza”.

Avevo ragione.

Il giorno dopo mi scrive.

Non so come ha fatto ad avere il mio numero (poi scopro che gliel’ha passato una mia collega, “per fare un favore”).

E lì tutto diventa chiaro quando parliamo.

Ma a chi pensa di comprare il tempo e la dignità degli altri con cento euro, rispondo solo in un modo: NO.”

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