“Ciao, mi chiamo Eva e sono una mamma vedova. Mio figlio si chiama Marco e ha 8 anni. L’anno scorso mio marito si è ammalato e purtroppo è volato in cielo…da quel giorno per me la vita è stata un vero inferno, ma soprattutto lo è stata per Marco….

Solo una cosa lo tira su di morale quando gli manca il papà: giocare a calcio. Lui e il papà hanno sempre giocato a pallone insieme, al parco davanti casa…mio marito gli ha insegnato a fare i primi tiri in porta e poi lo ha portato alla scuola calcio che tutt’ora lui frequenta. Quando è morto mio marito, per qualche tempo, Marco non voleva continuare a giocare, ma poi si è convinto e questa cosa lo ha salvato. Ogni volta che gioca lo vedo felice ed è anche bravo.  I compagni gli vogliono bene e sono un bel gruppo….Come sempre, però,  il problema non sono i bambini ma i genitori . Qualche tempo fa dovevamo andare alla solita partita nel weekend e ho chiamato una mamma per chiedere conferma sull’orario…purtroppo lei mi ha dato un orario sbagliato e Marco non ha potuto giocare…quando ho scoperto il perché,  sono andata su tutte le furie….”

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