“Mi chiamo Antonella, ho 67 anni e di mestiere ho fatto la sarta per gran parte della mia vita.

Ho iniziato da ragazzina, cucendo vestiti su ordinazione in un piccolo laboratorio di paese, per poi aprire la mia bottega.

Quando ho perso il mio caro marito, quasi vent’anni fa, ho cresciuto mio figlio da sola. Non è stato facile, ma non mi sono mai tirata indietro davanti alle difficoltà.

Il lavoro mi ha sempre dato forza, e grazie a quel che ho costruito, ho potuto garantirgli un futuro migliore.

Ora, a quest’età, mi concedo qualche pausa in più. Mi piace passare le giornate con un buon caffè, qualche lavoretto di cucito, e soprattutto scambiare qualche messaggio con il mio ragazzo.

È un uomo ormai, e anche un papà, ma per me resterà sempre “il mio bambino”.

Viviamo lontani, ma ci sentiamo spesso e, nonostante tutto, non smette mai di preoccuparsi per me. Sono molto affezionata anche a mia nuora, che mi vuole un gran bene e mi chiede sempre come sto.

E così, fra un messaggio e l’altro, ci ricordiamo che la vita va avanti, tra piccole gioie e qualche nostalgia che ogni tanto riaffiora.”

CONTINUA A LEGGERE QUESTA STORIA CLICCANDO QUI SOTTO SU “SUCCESSIVA”