“Ciao, non vi dico come mi chiamo, ma sono una ragazza sugli “enta” e da due anni vivo in Francia. Dagli screen sembro una persona vendicativa e piena di stereotipi in testa, per questo vi chiedo di mettervi nei miei panni mentre leggete, cercando di capire la mia rabbia verso sto pezzo di m… che ho incontrato nella città dove vivo, un uomo della mia età, anche lui italiano trasferito in Francia, solo che lui è siciliano e invece io veneta. Questo qua sembra nato apposta per confermare tutti gli stereotipi sui ragazzacci del sud. L’ho conosciuto nell’ufficio dove lavora e ha subito flirtato, e ok. Ci siamo visti due volte, ed è stato molto bravo a “prendermi”, infatti la seconda volta che ci siamo visti (che è durata un pomeriggio, sera, la notte a casa mia e tutta la mattina successiva) ci siamo già spinti molto avanti con le cose. Peccato che poi riceve una chiamata da quella che si rivela essere la sua ragazza, anche lei italiana (e poi non so altro di lei) e lui sfacciato le dice dove siamo e la fa venire (a quanto pare lei era via in una vacanza dai suoi), le spiega che io sono una sua collega e poi se ne vanno assieme. La cosa è durata pochissimi minuti, e io comunque ero impietrita. Dopo che mi è passato lo sciock ho cominciato a chiamarlo per parlargli, ma non ha risposto fino alla mattina dopo…”

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