“Ciao a tutti, sono Enrico e oggi vi mostro la situazione nella quale sto vivendo. Dire che sono stressato è poco a causa della mia compagna. Io e Claudia stiamo vivendo separati da circa cinque giorni. Le ho chiesto scusa ma non vuole sentire ragioni. Siamo insieme da circa quattro anni e conviviamo. Negli ultimi due anni abbiamo provato ad avere un bambino e lei era rimasta anche incinta, poi purtroppo lo ha perso. È stato un periodo difficile per entrambi, Claudia dalla persona solare che è sempre stata, è diventata cupa, isterica e triste. Quando ci abbiamo riprovato, lei ha ritrovato la serenità ma al tempo stesso è diventata molto più ansiosa e pressante nei miei confronti. E lo capisco: per una donna rimanere incinta dopo un bimbo perso è sicuramente stressante perché slegarsi da quanto successo prima è impossibile. Io però la vedo in maniera diversa: lo stress non può che essere un fattore negativo. Infatti, sto cercando di vivere questa gravidanza con molta calma senza farmi prendere dal panico come fa Claudia. In questo periodo mi sta letteralmente odiando e controlla ogni cosa che faccio; sono il suo capro espiatorio per qualsiasi cosa, anche se le cade un piatto dalle mani (è successo davvero!). L’altro giorno ho voluto prendere un giorno di ferie per andare a sciare con degli amici che non vedevo da tempo e per fuggire dallo stress quotidiano. Non l’avessi mai fatto, Claudia pensava che l’avessi abbandonata perché non le avevo detto nulla ed ero uscito di casa senza svegliarla (non l’ho svegliata perché erano le 6.30 del mattino. Non vi spoilero nulla, ma diciamo che la conversazione ha preso una brutta piega e mi ha dato un ultimatum, che evidentemente per orgoglio e sfinimento non ho accettato…”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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