“Quando l’ho conosciuto, mi sembrava diverso da tutti gli altri. Non mi portava a cena, non parlava di film o di viaggi, praticamente non era, pensavo, “banale” o ripetitivo come tutti gli altri, con lui era tutta una sfida, prove, rischio. All’inizio l’ho trovato persino affascinante. Mi dicevo: “Forse è questo vivere davvero”. Alcune esperienze resteranno per sempre, mi hanno fatta sentire viva, unica. Ma col tempo ho capito che non c’era mai un limite. Ogni volta alzava l’asticella, ogni volta un po’ di più, come se l’amore fosse un esame da superare.
Ieri sera ho visto chiaramente fin dove sarebbe arrivato. In quella stanza, davanti a quella sua “prova finale”, ho avuto paura seriamente e sono scappata. E in quel momento ho capito che non ero innamorata, ma ero intrappolata in un gioco. Ho scelto di fermarmi. Perché amare non vuol dire per forza rischiare o superare dei limiti per vivere quel sentimento, ma basterebbe saper rispettare il proprio partner. E io, questo suo rispetto verso di me, non lo vedo.”



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