“Mio padre mi ha licenziata. Sì, avete capito bene: mio padre. Dopo tutto quello che ho fatto per lui, dopo tutte le volte che mi sono presentata in azienda anche quando avevo mille impegni, dopo che mi ha sempre detto che un giorno sarebbe stata tutta nostra… Mi manda una mail. Fredda, secca, come se fossi una sconosciuta qualsiasi. E no, non è che io non lavorassi… lo facevo a modo mio, con i miei tempi, con il mio stile. Ma è davvero un crimine arrivare un’ora dopo se hai passato la serata a un evento importante per l’immagine? Secondo lui sì. Secondo lui sono solo una figlia viziata. E a quanto pare, nemmeno quella più amata. Forse è vero che in azienda non si fanno favoritismi. Ma da oggi ho capito anche un’altra cosa: che essere “figlia del capo” non significa niente, se tuo padre un giorno decide che non lo sei più.”



CONTINUA A LEGGERE QUESTA STORIA CLICCANDO QUI SOTTO SU “SUCCESSIVA”
Commenta con Facebook