“Ciao Spunte Blu, ho 36 anni e mi chiamo Davide. Nell’arco di tipo una manciata di messaggi mi sono trovato ad essere ex ma dopo quello che è successo credo di aver scampato un proiettile.
Io e Silvia stavamo insieme da più di due anni, e credevo fosse una storia solida, normale, con le solite discussioni ma anche con tanta complicità. Pochi mesi fa abbiamo pure iniziato a convivere, Poi però ha trovato alcune cose e lettere di Lucia, mia ex storica, con cui ho avuto una relazione durata circa 8 anni, finita senza drammi, semplicemente perché non eravamo fatti per stare insieme. Da notare che risale a quando avevo finito il liceo e si è conclusa che ero ventenne, eh, e nel frattempo ho avuto altre relazioni. Io quelle lettere non le ho mai buttate, non perché provi ancora qualcosa, ma perché fanno parte di chi ero a vent’anni.
Silvia però l’ha presa malissimo, come se quella scatola di ricordi fosse una minaccia diretta al nostro rapporto. Io ho provato a spiegarle che non ha senso cancellare tutto, che non credo nella damnatio memoriae. Ma da lì è iniziato l’inferno: accuse, paragoni, perfino quando le ho fatto notare che anche lei conserva una foto di un suo ex (scomparso, purtroppo, anni dopo che si erano lasciati). Ho avuto la sensazione chiarissima che non stessimo parlando di lettere, ma di qualcosa di molto più grande: la sua insicurezza, il suo bisogno di controllare perfino il mio passato.
E allora sì, forse dovrei essere triste, ma la verità è che mi sento quasi sollevato. Perché una persona che non riesce a distinguere tra ciò che è finito da anni e ciò che vivo con lei adesso… non è quella con cui voglio condividere il futuro”



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