“Ciao a tutti lettori e lettrici di spunte blu, io sono Teo, da un po’ di tempo mi stavo sentendo con una ragazza che avevo conosciuto su Tinder e mi unisco al coro di chi lo sconsiglia vivamente per trovare persone con cui uscire, ma dopo la quarantena, che vi devo dire, è andata così. Io sono un ragazzo tranquillo, vengo da una famiglia molto povera ma dignitosa, mia madre non poteva permettersi di comprarci le scarpe di marca ma non ha mai fatto mancare il pane a tavola, anche con grosse difficoltà. Per questo oggi sono orgoglioso di essermi fatto in quattro per poter dirigere una filiale di un franchising, il problema è che ho sempre odiato i cliché, e invece sono costretto a vestirmi in giacca e cravatta per avere a che fare pure con i più buzzurri degli ultimi maleducati ma appena posso levo quel cappio e mi metto in tuta. L’unico marchio che mi concedo ora è uno molto noto di vestiti per lo sport che da piccolo non potevo permettermi, e quindi ora ne ho fatto un po’ un pallino. Per me l’abito non fa il monaco e un vestito di marca non rende interessante un asino. Noemi mi aveva fatto intendere di non avere pregiudizi neanche lei, ma da una decina di giorni a questa parte credo che sia calata la maschera e ora la vedo per com’è davvero: ha visto una bella macchina e una carriera avviata e ha pensato bene di avermi già ammanettato. M’ero preso una mezza giornata per fare dei lavori di casa e poi dovevamo vederci. Per fortuna l’ho solo frequentata per un po’.”

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