“Ciao Spunte blu. Perché vi mando questa chat? Forse è meglio dare un po’ di contesto ai vostri lettori. Crescere in una famiglia come la mia non è stato semplice. Per molti anni (più di dodici) in casa dei miei i ruoli si sono invertiti, nel senso che improvvisamente, a diciotto anni, mi sono trovata a fare da “madre” a mia madre. Mio padre ha avuto la bella idea di andarsene di casa perché si era trovato un’amante, ma anziché fare le cose discretamente e in punta di piedi, ha pensato bene di mollarci accusandoci di essere un peso, facendo una scenata come neanche il peggior adolescente. Io ho retto insospettabilmente bene a questo colpo, ho subito pensato che per come si stava comportando, non valesse un granché come uomo. Mia madre invece ha sofferto moltissimo, un po’ perché pensava che quello che se ne andava era l’amore della sua vita, un po’ per l’orgoglio ferito, ma soprattutto per l’idea che quello fosse il padre di sua figlia. È caduta in depressione, e ha avuto bisogno di me in molte occasioni ma non starò qua a elencarle come se fossero un peso. Dopo la depressione si è rimessa in piedi ma ecco, è arrivata l’ansia, e a volte è stato molto difficile starle vicino perché si preoccupava per me eccessivamente, come se dovesse recuperare il tempo che avevo impiegato per starle accanto. Un giorno abbiamo litigato e io sono andata via da degli amici; avevo bisogno di respirare per conto mio. E alla fine, era proprio quello di cui avevamo bisogno entrambe.”
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