“Convivere con Paolo significa scoprire che l’amore non è fatto solo di carezze e colazioni a letto, ma anche di rumori, ronfate e vibrazioni infernali. Lui sostiene che mettere sette sveglie a distanza di cinque minuti sia “un metodo graduale per svegliarsi meglio”. Io lo chiamo “tortura sonora a puntate”. Ogni notte è una battaglia: russa, si gira, si impossessa del mio cuscino e delle coperte come se stesse conquistando territori. Quando non russa, parla nel sonno. Quando non parla, produce altri suoni… strategicamente peggiori.
E io lì, immobile, a chiedermi se l’amore sopravviva anche alla privazione di sonno. Quando finalmente mi addormento, scatta il concerto delle sveglie: sette allarmi, sette colpi al cuore. Così stamattina, con le occhiaie che urlavano vendetta, ho deciso che era il momento di farglielo capire. Con calma, con amore e sicuramente un pizzico di creatività. Perché se la guerra delle sveglie deve continuare, almeno che vinca la più silenziosa, perdonatemi non ce la faccio più.”
CONTINUA A LEGGERE QUESTA STORIA CLICCANDO QUI SOTTO SU “SUCCESSIVA”
Commenta con Facebook