“Sono un gigolò e una cliente mi ha chiesto una cosa assurda. Mi dispiace molto per lei.

Sono un prostituto, un troio, uno che lo paghi e fa quello che vuoi. Nel mio lavoro dipende. Alcune clienti mi considerano indispensabile, unico, non intercambiabile. MI trattano bene, insomma come si tratta un essere umano. Per altri sono solo un pene che mi muove e o io o un altro è lo stesso. Io cerco di metterci qualcosa in più nel mio lavoro per differenziarmi. Amo il mio lavoro, e non è vero che scopare lo sanno fare tutti. Io ci metto davvero passione.  Sbagliano a pensare che o me o un altro è la stessa cosa. Ma purtroppo non riescono a capirlo.

Ho di recente una nuova cliente che mi ha chiesto una cosa abbastanza spiacevole, spiacevole per lei, per me, per l’altro. Cosa dovevo fare? Solitamente non mi tiro indietro di fronte a niente. Mi piace soddisfare le mie clienti e anche i miei clienti (a volte). Ma come vi dicevo io amo la mia professione, amo prendermi cura delle mie clienti. Essere chiaro e trasparente, dire quello che penso e come mi sento. Ok, sono un gigolò sensibile, ma non farei nulla di tutto questo se non ci tenessi davvero.

Questa è la mia storia, per quello che vale.
Un saluto a tutta la categoria. Ci vorrebbe un sindacato.
Forza e teniamo duro (in senso letterale).”

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