“Care SpunteBlu, mi chiamo Rebecca e ho un negozio di piccolo antiquariato in una cittadina del nord Italia.

Il mio negozio apparteneva a mio padre: oggi lui è in pensione e io ho ereditato l’attività.

Mi piace moltissimo il mio lavoro sia perché io amo la storia e, più in generale, le cose vecchie e sia perché in generale mi piace tanto parlare con le persone! Quello che molti clienti odiano – parlare con la gente e sentire vecchi racconti dei loro oggetti del passato – a me entusiasma! Forse anche per questo la mia attività va bene: io tratto con rispetto e attenzione le cose che mi vengono affidate, ascolto quello che la gente mi dice anche perché capisco il legame affettivo che loro hanno per le proprie cose.. alla fine si tratta di un pezzo della loro vita – o della loro famiglia se si tratta di oggetti ereditati in seguito a un lutto – che se ne sta andando.

Devo dire che molti dei miei clienti sono diventati anche miei amici con il tempo. Ma ci sono sempre delle eccezioni! Dalla vedova che è così entusiasta delle dipartita del marito di 25 più vecchio da iniziare a vendere le sue cose mentre lui è ancora agonizzante in ospedale, al figlio che vende le foto di famiglia mentre stanno portano la mamma in RSA.. beh non si può dire che tutti i miei clienti siano personcine a modo.. e spesso queste stesse persone sono quelle che sperano di vendere a peso d’oro oggetti rotti e privi di valore..

Ma il premio al peggior essere umano dell’anno va a..”

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