“Ciao a tutti. Mi chiamo Martina, ho 31 anni e tra poco diventerò mamma. Vi mando questa chat a distanza di qualche settimana, ora che le acque si sono calmate, nella speranza che possa servire a qualcuno. A una quasi mamma che si sente sola, o a un quasi papà che si crede simpatico mentre la persona che ha accanto si sta sgretolando in silenzio.
Convivo con il mio compagno, Edoardo, da un paio d’anni. Stiamo insieme da quattro. È una persona buona, davvero, ma ha un difetto che all’inizio faceva anche tenerezza: non sa mai quando smettere di scherzare. È il classico che fa ridere gli amici, che ha la battuta pronta, che sdrammatizza tutto. Anche quello che non andrebbe mai preso alla leggera.
Durante la gravidanza, ho iniziato a sentirmi sempre più sola. Non perché lui non ci fosse, ma perché c’era in modo superficiale. Se avevo paura, faceva una battuta. Se piangevo, mi chiamava “drama queen”. Se mi lamentavo del dolore, diceva che “lui si era svegliato con il mal di schiena”. Fino al giorno in cui, davanti a un suo collega, mi ha chiamata “coinquilina adolescente” ridendo.
Il giorno dopo, sono andata da mia madre. E solo lì, lontana da casa, ho realizzato quante cose avevo ingoiato. Ci siamo sentiti quella sera. E finalmente abbiamo parlato, davvero parlato. Vi condivido qui sotto la nostra chat, perché nessuno dovrebbe sentirsi solo mentre costruisce una famiglia. E perché a volte, un messaggio può svegliare più di mille parole dette a voce.”



CONTINUA A LEGGERE QUESTA STORIA CLICCANDO QUI SOTTO SU “SUCCESSIVA”
Commenta con Facebook