“Sapete come si dice, “la sera leoni, il mattino…” ecco, io e il mio amico Mirco non abbiamo neanche fatto in tempo ad arrivare al mattino che la notte di Ferragosto abbiamo dovuto gettare la spugna e arrenderci. Un tempo, pochissimo tempo fa, il Ferragosto per noi era sinonimo di casino, quello vero, quello dove rubare le sdraio per fare il falò, e in qualche caso usarle per trovare riparo con una ragazza di buona compagnia, il tempo delle prime grandi sbronze, le prime esperienze, i bagni notturni con qualche turista inebriata dalla costa… così via per alcuni anni di fila, io e lui spalla a spalla. Dopo aver voluto fare le persone responsabili lo scorso agosto, abbiamo optato per tornare a fare i selvaggi per una sera. La nostra tecnica era quella di prendere un gommone o una barchetta a noleggio per la giornata, offrire un passaggio a mare a due turiste e passare la serata insieme, ma evidentemente qualcosa è andato storto perché non siamo riusciti a rimorchiare neanche uno scorfano, Mirko alle dieci di sera stava già vomitando e io, che mi stavo avvicinando a ritmo a una ragazza al bar, devo aver messo male il piede e ho battuto il ginocchio.”

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