“Ciao Spunte Blu, mi chiamo Marta, ho trentacinque anni e un figlio di otto che da poco gioca a calcio.
È la cosa che gli piace di più: torna a casa infangato, felice, con la maglia che profuma ancora di campo. In quelle due ore lo vedo spensierato, e per me basta.
Con mio suocero, Gianni, è sempre stato un po’ così: ci sono momenti in cui va tutto bene e altri in cui proprio non ci capiamo.
Ha un modo di parlare che taglia corto, come se la vita dovesse essere sempre come la ricorda lui.
A volte ci rido su, altre mi sale una rabbia che mi rimane in gola.
L’altro giorno mi ha scritto per dirmi che non vuole più che suo nipote vada alla scuola calcio, perché ha scoperto che i bambini fanno la doccia insieme.
Secondo lui “non è normale”, “certe cose confondono”.
Ho provato a spiegargli che sono solo bambini, che non c’è niente di male, ma niente: ha continuato.
E io, per la prima volta, non ho cercato di calmarlo.
Ho deciso di rispondergli per davvero.”
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