“Sono risultato positivo al tampone, anche se sto benissimo e sono costretto a stare a casa. Sono davvero stanco, sono diversi giorni che non esco. Ho rifatto il tampone da poco, ma sono ancora positivo e mi tocca stare ancora qui, tra queste quattro mura. 

Vivo da solo e non ho nemmeno un cane. Mi sento con Laura, la mia ragazza, ogni giorno, ma comincia a non bastare. Non ne posso più, credetemi. Io poi soffro un po’ di claustrofobia e la cosa per me è un po’ più dura.

Preso dalla disperazione, l’altro giorno mi stava per salire un attacco di panico. Non so come mi sono ricordato di una conversazione con mia zia Nunzia. Risale al 2020, al periodo di lockdown severissimo che il nostro paese ha affrontato. Ricordo che stavo malissimo, avevo una paura enorme. Gli attacchi di panico piovevano sulla mia testa come chicchi di grandine, come bombe che mi esplodevano in testa.

Mia zia Nunzia è la strana della famiglia, sapete. È quella che mette di buon umore tutti, anche se alle sue spalle ne dicevano tante. Anche io a volte ne parlavo in modo sarcastico, prendendola in giro.

Lei è uno spirito libero, anche se dovrei dire in realtà ‘era’, perché da qualche mese non c’è più. Nonostante le due dosi di vaccino si è ammalata di Covid. Aveva un rene solo e altri problemi di salute e non ce l’ha fatta…

Lei era una persona considerata strana perché molto spontanea ma profonda al tempo stesso. Vestiva di mille colori insieme perché diceva che uno solo non era sufficiente a esprimere come si sentiva quel giorno. Meditava tanto ogni giorno, anche se si trovava in casa di altri. Si levava le scarpe e si sedeva per terra per un’oretta a meditare, non le importava se c’erano ospiti o altro. Si congedava con gentilezza ed entrava nel suo mondo interiore. E poi le piaceva ridere, tanto. Raccontava barzellette in modo atroce, perché rideva sempre prima di avere finito e non si capiva nulla. Non potete capire quanto la amassi e quanto le sono grato per quello che mi ha dato. La penso spesso e mi spiace se a volte l’ho presa in giro, anche se mia zia sarebbe capace di ridere pure di questo.

Vi invio, come vi dicevo, una conversazione con lei durante il lockdown di aprile 2020. Dopo mi sono sentito meglio. Mi sono sentito rincuorato.

Come vedete dalla chat, mi aveva consigliato un libro che poi ho letto. È “Dracula” di Bram Stoker.

Quello che voglio condividere con voi è una sua citazione: 

«Ricordate sempre che la risata che bussa alla porta e chiede: “Posso entrare?” non è una vera risata. No! La risata è regina e viene e va come le pare. Non chiede a nessuno e non sceglie il momento più adatto. Dice: “Sono qui”.

[…]

Oh, amico John, è un mondo strano, un mondo triste, un mondo pieno di miserie e dolori e guai; eppure quando arriva, la Regina Risata fa ballare tutti alla sua musica. Cuori sanguinanti, e ossa secche nei cimiteri, e lacrime che bruciano quel che toccano, tutti ballano insieme alla musica della risata con quella bocca senza sorriso. E credetemi, amico John, che è buona a venire, e gentile. Ah, noi uomini e donne siamo come corde tirate di qua e di là. Poi vengono le lacrime e, come pioggia sulle corde, ci tendono finché la tensione diventa troppa e ci spezziamo. Ma la Regina Risata arriva come il sole, e distende la tensione e così riusciamo ad andare avanti nelle fatiche, qualunque esse siano».

Tanti, come me, sono positivi al Covid per ora e non potranno uscire di casa. Magari stanno bene ma hanno paura lo stesso. Volevo condividere con voi queste parole e dirvi che finirà, prima o poi finirà.

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