“Ho 25 anni, vivo in un piccolo paese della Puglia e sto cercando lavoro da mesi. Non parlo di grandi ambizioni o sogni irrealizzabili, ma semplicemente di un posto con un contratto regolare e uno stipendio dignitoso. Eppure sembra impossibile. Ogni annuncio a cui rispondo nasconde sempre qualche fregatura: stage non retribuiti, lavori senza contratto o turni che nemmeno un robot sopporterebbe.

L’ultima esperienza mi ha fatto quasi venire voglia di aprire un blog e raccontare tutto. Così, tanto per smascherare le offerte assurde che ci sono in giro. Stavolta si trattava di un annuncio come cameriere, trovato su Subito.it. Il titolare mi ha fatto un discorso che sembrava serio: parlava di opportunità, crescita, futuro. Ma alla fine ha snocciolato una proposta indecente: 600 euro al mese per 66 ore e più settimanali, niente mance e ovviamente zero contratto.

Ogni volta che provo a lamentarmi, mi sento dire che sono io il problema, che i giovani non vogliono lavorare. Forse è vero, non vogliamo lavorare, ma solo perché “lavorare” così è sinonimo di “schiavitù”. È deprimente pensare che, a questa età, la mia unica alternativa sia accettare condizioni simili o restare disoccupato. Mi chiedo spesso se sia un problema del mio paese o dell’intero Paese.”

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