“Ci sono giorni in cui non riesco più a fingere che vada tutto bene. A sorridere come se non stessi vivendo una storia che non posso nemmeno nominare. Claudia è la mia capa, ma anche tutto il resto della mia giornata e penso e spero del mio futuro, con me accanto a lei. All’inizio sembrava un gioco: messaggi nascosti, sguardi che valevano più di mille parole, la paura di essere scoperti che rendeva tutto elettrico. Poi però il gioco è diventato vita, e la vita un segreto da gestire tra orari e telefoni silenziati, evitarsi a tutti i costi per non destare sospetti.
Lei dice che è solo per un po’, che serve tempo, che non vuole rovinare nulla. Io invece ho paura solo di perderla, perché ogni giorno che passa sento di appartenerle un po’ di più, anche se nessuno deve saperlo e questa cosa mi distrugge. Oggi non è venuta in ufficio: dice che mi sta preparando una sorpresa. Io sono qui, in pausa, davanti al pc spento, con la testa piena di lei e una certezza che fa male: posso aspettare ancora, sì, ma non so per quanto.”



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